Perché lo facciamo

A distanza di un mese da quando abbiamo dato il via al progetto di raccolta diffusa di adesioni, possiamo fare un primo bilancio.Ci vogliamo innanzitutto scusare con tutti gli amici che ci chiedevano aggiornamenti ufficiali sull’iniziativa e con tutti gli operatori dell’informazione (televisioni, radio, giornali e blog), se in queste settimane abbiamo sempre declinato gli inviti che ci sono stati gentilmente fatti di partecipare a trasmissioni televisive o radiofoniche, rilasciare interviste o fare comunicati pubblici, ma per noi l’obiettivo di riportare il Pisa in acque tranquille e dargli un futuro stabile e solido viene prima di tutto ed in una fase come questa, qualsiasi attività, anche quella animata dalle migliori intenzioni, avrebbe potuto rappresentare un elemento di disturbo o essere fraintesa come un tentativo di interferire con l’opera che altri, sicuramente più qualificati di noi, stanno portando avanti. Ma al tempo stesso, continuare a rimanere nel silenzio sarebbe irrispettoso dei tanti che hanno aderito all’iniziativa e rischierebbe di far scendere sulla stessa un velo di opacità. Per questo abbiamo deciso di scrivere questo breve riepilogo, per poi tornare a muoverci in punta di piedi come abbiamo fatto finora.

  1. Nelle quattro settimane nelle quali ci siamo adoperati per raccogliere adesioni al progetto, prima di sospendere ogni ulteriore iniziativa per i motivi già sopra detti, sono stati registrati oltre 300 aderenti e questo lo riteniamo un risultato davvero straordinario, soprattutto considerando il modo nel quale ci siamo mossi (soltanto con il passaparola) ed il contesto nel quale abbiamo operato e cioè sostanzialmente chiedendo un atto di fede e di amore verso il Pisa, pur nella consapevolezza che ogni sforzo poteva essere vanificato da una situazione sulla quale ci siamo già tante volte pronunciati e che speriamo presto di poter definitivamente archiviare nel libro dei (brutti) ricordi.
  2. La necessità di provvedere alla raccolta diretta di somme è venuta meno allo stesso modo in cui è venuta di fatto meno l’offerta di acquisto del Pisa formulata quest’estate che con tale raccolta eravamo pronti a sostenere. Ma lo scopo principale di quella iniziativa e cioè dimostrare a chi fosse davvero interessato ad investire seriamente sul Pisa che il “Popolo Pisano” è capace di organizzarsi dal basso ed in modo diffuso per contribuire, anche finanziariamente, alla gestione della squadra è stato centrato in pieno e lasciamo immaginare quali potrebbero essere i risultati che si potrebbero raggiungere nel caso in cui ci fosse finalmente la possibilità di confrontarci con una nuova dirigenza seria, solida e credibile, che condividesse il nostro iniziale e principale progetto e cioè la creazione di una forma nuova del c.d. “azionariato popolare” o per meglio dire di stabile partecipazione dei tifosi alla vita della propria squadra di calcio.
  3. L’idea di poter creare qualcosa di duraturo, chiamiamolo per semplicità “azionariato popolare”, ha incontrato un consenso entusiastico in tutti quelli a cui abbiamo avuto la possibilità di spiegarla, ma farla partire pubblicamente senza prima esserci confrontati con chi, speriamo quanto prima, rappresenterà la nuova dirigenza del Pisa, sarebbe stato irrispettoso, poco utile e forse anche dannoso, perché avrebbe potuto far sorgere il sospetto che ci sia la volontà di andare avanti anche senza un confronto con loro o addirittura “contro” di loro, laddove, invece, siamo fermamente convinti che soltanto lavorando insieme si potrebbe riuscire a creare un modello nuovo e vincente di fare calcio in modo stabile e serio.
  4. Come ci eravamo impegnati a fare, la totalità delle somme raccolte è stata rendicontata e neppure un euro di quanto raccolto è stato impiegato per spese o per altro. A breve verrà pubblicato sul sito del Comitato l’elenco completo degli aderenti e tutti i dati che siamo stati autorizzati a pubblicare. Confermiamo, se ancora ce ne fosse bisogno, che tutti quelli che hanno effettuato un versamento, se non volessero andare avanti con il progetto di “azionariato popolare”, potranno in qualsiasi momento chiedere ed ottenere la restituzione di quanto versato. Agli altri circa 300 che ad oggi hanno richiesto di sottoscrivere l’adesione abbiamo chiesto di attendere, perché se a breve, come speriamo, arriverà una nuova società e appoggerà il progetto di “azionariato popolare”, potremmo anticipare i tempi e farlo partire già da questa stagione.

Il Comitato promotore
Insieme per il Pisa